"Chi mai sarebbe così strambo da combattere qui dentro? E' da folli, è da stupidi, è da Lais." |
Recensione La rosa bianca di serpente –
L’inizio
della maledizione
Titolo: La rosa bianca di serpente – L’inizio
della maledizione
Autrice: Greta Guerrieri
Data uscita: 26 Novembre 2018
Genere: Fantasy
Casa editrice: Self Publishing
Trama
Lais è apparentemente un adolescente come gli
altri, se non fosse che è orfano, ha costanti incubi e vive da solo in una
catapecchia. Ha sempre cercato di passare inosservato, essendo un tipo
solitario, ma i suoi brillanti e magnetici occhi dorati glielo impediscono.
Stufo della monotonia abituale del suo villaggio e costretto a vivere in una situazione
di povertà, decide una notte di mettersi in viaggio, per cambiare le sorti del
suo futuro. Poco prima della sua partenza, la sua tutrice, gli regala una
strana e curiosa collana, un oggetto dal quale Lais si sente totalmente rapito
e dipendente. Incontrerà Etka, una ragazza a lui sconosciuta, con due
bellissimi occhi viola, solare e allegra, con la parlantina facile e
tempestante di domande, con cui si ritroverà più di una volta incastrato nelle
stesse dinamiche. Confusi e pieni di domande, i due adolescenti decidono di
mettersi in viaggio insieme, alla ricerca di risposte alle stranezze in cui
saranno coinvolti.
Recensione
La rosa bianca di serpente – L’inizio della
maledizione è un fantasy ad ambientazione mista medioevale/moderna che narra le
vicende di Lais ed Etka, due adolescenti molto diversi tra loro ma legati da un
destino comune.
Per iniziare a chiacchierare un po’ su questo
splendido romanzo bisogna spiegare a grandi linee l’antefatto e soprattutto
precisare che questo è il primo volume di una saga, quindi tante cose non le so
neanche io ancora.
Ma cerchiamo di procedere per gradi.
Lais è un diciassettenne che vive nel villaggio
di Nefic, in un regno il cui sovrano si occupa (forse…) e non si occupa del suo
popolo. Nefic è proprio uno di quei villaggi abbandonato dalla mano protettiva
del sovrano, ne consegue che le condizioni di vita sono messe a dura prova
dalla mancanza di denaro. A un certo punto della storia Lais decide di lasciare
il villaggio, spinto anche dal fatto di non essere mai stato visto di buon’occhio
dal resto degli abitanti. Parte, e dopo parecchie traversie giunge nel
villaggio di Pevobu. Questo è sia il luogo in cui abita Etka che uno dei
villaggi ancora protetti dal sovrano. Quindi Lais si scontra con uno stile di
vita diametralmente opposto a quello che aveva abbandonato. A Pevobu tutti
hanno un lavoro, tutti hanno una famiglia, tutti hanno una casa decente. Lais
non ha mai avuto nulla di tutto ciò: orfano, senza soldi e come dimora una
capanna.
In questa parte della storia Lais ed Etka si
incontrano per la prima volta.
E dal loro incontro tutto inizia a precipitare,
fino a quando l’ombra di una maledizione si abbatte sul pacifico villaggio di
Pevobu costringendo i due ragazzi ad andare via insieme.
In modo parallelo, si sviluppa anche un’altra
storia. Quella di Wolk e Jul. Entrambi i ragazzi appartengono a Nefic. Una
notte, Jul viene aggradita dai soldati del Re e Wolk la difende. Questo però
costringe anche loro a lasciare Nefic. Wolk decide di raggiungere la città
dimora del Sovrano per chiedere spiegazioni riguardo l’aggressione. Il suo è un
gesto d’orgoglio dato che a Nefic si allenava proprio per entrare a far parte
dell’esercito e soprattutto perché suo fratello maggiore è già una guardia del
Re.
I percorsi di questi quattro personaggi procedono
in parallelo per l’intero romanzo e non mancano sorprese, incontri inaspettati,
creature particolari e rivelazioni magiche.
Per comprendere tutto al meglio conviene
soffermarsi un attimo su ogni personaggi sopra citato.
Lais. È orfano, l’unica sorta di “affetto”
familiare che ha conosciuto è quello di Kirse, sua tutrice e maestra d’armi nel
villaggio di Nefic. Poco prima che Lais abbandoni Nefic, Kirse gli dona una
collana: un ciondolo a forma di spada con un intorno un serpente. In realtà si
tratta di uno strumento magico tuttavia la sua funzione si scoprirà solo più
avanti nella storia. Lais ha un caratteraccio, non c’è altro modo per dirlo.
Taciturno, schivo, non si fida di chi ha intorno e a volte neanche di chi già
conosce. Nei dialoghi è sempre sprezzante e spesso offensivo. Il suo
personaggio nasconde tante sfumature ma è come un iceberg, lascia vedere solo
la punta. Tutto il resto è da scoprire.
Etka. Una ragazza di diciassette anni. La sua
infanzia e la sua vita fino all’incontro con Lais sono state delle più
tranquille. Ha una famiglia: un padre, una madre e un fratello minore. Ama la
sua famiglia, forse perché è così unita da destare gioia anche a chi li ha
appena conosciuti. A tratti si potrebbe definire Etka una bambina viziata ma
questa è la conseguenza del non aver mai dovuto affrontare dei problemi… Tranne
i suoi particolari momenti in cui si estranea completamente dalla realtà. Fin
dalla nascita indossa un bracciale regalatole dal padre, Marhif. Un gioiello
con una rosa bianca ancora viva intrappolata all’interno. Con il proseguire
delle vicende si scoprirà anche la funzione di questo oggetto. E soprattutto
Etka comprende di essere fondamentale nel destino di Lais, del quale si è
innamorata a prima vista. Lo segue quando decide di lasciare Pevobu proprio per
rispondere a questo legame che sente dentro di lei. Il viaggio l’aiuterà a maturare
ma non completamente.
Wolk. Posso dirlo? Posso? Lo dico… Wolk è il mio
personaggio preferito, almeno per adesso. Un ragazzo tutto d’un pezzo, e
ovviamente bello come non mai (segue proprio i miei gusti), che desidera
ardentemente diventare la migliore guardia del Re esistente al mondo. Poi le
vicende che coinvolgono lui e Jul inizieranno a farlo ricredere. Comunque, Wolk
ha un carattere deciso ma buono, orgoglioso ma dolce, è sempre corretto
qualunque cosa accada, e il suo senso della giustizia è invidiabile. Affronta
il viaggio con Jul offrendo tutto se stesso, soprattutto perché è innamorato di
lei da sempre, ma credo che lo avrebbe fatto per chiunque. Interagisce con
tanti personaggi all’interno del romanzo e adotta sempre un atteggiamento
adeguato alla situazione. Unica eccezione è Lais: si odiano a vicenda da tempo
immemore e neanche tentano di nasconderlo.
Jul. Anche lei è una ragazza che appartiene a
Nefic, da sempre innamorata di Lais. Colpisce subito per la dolcezza del suo
viso e per i fluenti e lunghi ricci rosso fuoco. Quando parte insieme a Wolk, lascia
a Nefic la sua famiglia. Questo le costa tantissimo, non tanto per i suoi
genitori che sembrano più preoccupati dell’apparenza che dei veri problemi
della vita, ma per suo fratello gemello Irkl. Entrambi i gemelli non sono mai
stati i più temerari del gruppo e il fatto di doverlo abbandonare ferisce molto
Jul, dato il suo carattere protettivo e dolce. Per gran parte delle vicende si
comporta anche lei come una bambina ma cresce, e cresce davvero tanto. Le
difficoltà che è costretta ad affrontare le fanno capire che è arrivato il
momento di tirare fuori il carattere e lo fa.
Come ho detto prima questo è solo il primo volume
di una saga.
Greta ci ha impiegato ben quattro anni per incastrare il tutto e
il perché non è difficile da spiegare:
quando si affronta il primo volume di un
fantasy non si è mai certi di quanto si possa rivelare della trama principale,
di quanti elementi sia giusto rendere noti per non inficiare poi la suspense
nel secondo volume.
Inoltre, qui si aggiunge un’ulteriore difficoltà: ogni
capitolo si riferisce all'andamento di un diverso personaggio e vi posso
garantire che incastrare il tutto in modo che la vicenda scorra senza intoppi è
davvero difficile. Greta è stata bravissima in questo. Il suo stile è
dettagliato, molti dialoghi sono in pratica monologhi e questo è proprio ciò
che serve ad un romanzo fantasy.
Questo volume lo considero il prequel di una
vicenda che, almeno secondo il mio intuito, diventerà ancora più complessa e
avvincente nel seguito.
Tanto non è stato spiegato, ci è concesso solo di
ipotizzare cosa potrà accadere più avanti.
Per una saga tutto questo è
indispensabile.
Il mio voto è
🌟🌟🌟🌟🌟/5
In breve…
Greta ha creato un mondo nuovo, un mondo in cui
il lettore si immerge senza difficoltà, imparando a conoscere luoghi, personaggi
e usanze poco per volta in modo che non venga investito da informazioni
fondamentali troppo presto e senza essere pronto. L’universo in cui vivono
Lais, Etka e tutti i magnifici personaggi nati dalla penna di Greta, ha il
potere di affascinare e coinvolgere a tal punto che da metà romanzo risulta
difficile smettere di leggere. Credo, senza ombra di dubbio, che gli
appassionati di fantasy non possano perdersi una chicca come questa. Faccio
tanti complimenti a Greta per quest’opera e attendo il seguito con grande
curiosità.
Come sempre, ringrazio l’autrice per la sua
fiducia e per questa fantastica ed entusiasmante collaborazione.
Ci rivedremo al sequel!