"Sono quello che comunemente chiamate il Diavolo, piccola, e sono un gran fico." |
Titolo: Sympathy for the devil – Il diavolo non è
poi così male
Autrice: Lily Lorenzini
Data uscita: 1 Marzo 2019
Genere: Urban Fantasy, Narrativa
Casa editrice: La Ruota Edizioni
Trama
In una Los Angeles dei nostri giorni Sympathy è
appena stata portata alla centrale di polizia per aver danneggiato l'ufficio
del suo capo. Qui incontra Luc Bamefot, uno strano personaggio che la tira
fuori dai guai e le offre di lavorare per lui. Ci metterà un po' per capire in
che cosa consisterà il suo nuovo lavoro e soprattutto che l'uomo che l'ha
assunta in realtà è il Diavolo in persona, affascinante, enigmatico ma vittima
della noia e della società effimera e nevrotica che egli stesso ha contribuito
a creare nel corso dei secoli.
Recensione
Per cominciare a parlare di questo fantastico
romanzo bisogna assolutamente partire dai personaggi e dalle vicende iniziali.
Sympathy for the devil è un’opera di genere urban
fantasy ma che tra le sue pagine nasconde tanto, tanto di più, dalle opinioni
sull'umanità odierna e passata a cenni storici accurati ed interessanti. È un
romanzo leggero tuttavia deve essere letto con un’attenzione ai dettagli, alle
descrizioni e ai dialoghi che non può mancare.
Cominciamo dal principio.
Sympathy è una ragazza piuttosto ordinaria,
tranne che per la sua capigliatura multicolor e per il suo carattere iroso che
già dalla prima pagina la mette in guai seri.
Il romanzo di apre con Symp
tradotta in una stazione di polizia a causa di una mezza aggressione ai danni
del suo capo che l’ha licenziata e persino denunciata. Mentre i poliziotti sono
intenti ad esaminare il suo caso, un evento bizzarro disturba l’intero
distretto e la povera Symp viene chiusa a chiave in una stanza in modo da
sedare il piccolo problema che tiene impegnati i poliziotti senza che lei tenti
la fuga. Proprio in questa stanza avviene il suo primo incontro con Luc
Bamefot, spuntato letteralmente dal nulla.
Symp in principio rimane confusa da questa strana
apparizione ma Luc, senza indugi, la tranquillizza e le lascia il suo biglietto
da visita chiedendole di contattarlo nel caso in cui cercasse un nuovo impiego.
Luc apre la porta chiusa a chiave poco prima dal
poliziotto e lascia Symp interdetta per questa particolare nuova conoscenza.
Ancora stordita apprende persino che la polizia ha deciso di rilasciarla senza
nessuna conseguenza. Si scoprirà poi che questo rilascio è dovuto proprio all'intervento
di Luc.
Questo è solo l’inizio delle vicende che da
questo momento in poi si susseguiranno impedendo al lettore di mollare il
libro.
Personaggi
Sympathy è una vera protagonista. La sua crescita
ma anche la sua coerenza si avvertono chiare all'interno del romanzo. È un
personaggio che cambia ma non così tanto da eliminare le convinzioni che l’accompagnano
da una vita. È cresciuta in una comunità Hippie che le ha insegnato quanto il
mondo sia buono e meraviglioso, sino a quando, costretta ad andare a scuola,
non scopre che il mondo è un posto corrotto, colmo di malvagità e quindi riesce
a spiegarsi come mai sia arrabbiata con tutti, e con tutti si intende sia se
stessa che il mondo intero. L’incontro con Luc le permette di comprendere che
il suo atteggiamento non è sbagliato ma rispecchia i difetti di un qualsiasi
essere umano. Accetta di lavorare per Luc e questa esperienza la esalta a tal
punto da decidere di non lasciare questo lavoro neanche dopo i sei mesi di
prova concordati. Symp è uno dei personaggi più riusciti che io mi sia mai
trovata di fronte leggendo libri di autori emergenti.
È dinamica ma certa delle sue convinzioni. È
comprensiva ma non sempre nel modo in cui ci si aspetterebbe e nonostante la
sua giovane età dimostra una maturità indiscussa. Cosa necessaria quando si
lavora per il Diavolo.
Luc Bamefot. O se preferite, possiamo
chiamarlo il Diavolo. Per descrivere il personaggio di Luc basta usare le sue
stesse parole.
“Ebbene, io sono colui che divide.
Colui che si oppone. L’avversario, il pungente, il ribelle. Sono il superbo
distruttore del bene. Sono stato frate e consigliere, politico e nobiluomo, ho
creato illusioni e occultato verità, ho camminato a fianco dell’uomo sin dagli
inizi del Tempo, di cui conosco tutti i segreti, confinato su questa misera
roccia, consapevole delle realtà dell’universo, delle leggi cosmiche e di
quelle metafisiche. Sono metafora ma essere in carne e ossa, Ahreman, Angra
Mainyu, Asura. Sono colui che portava la Luce prima del Tempo e che dopo il
Tempo la Luce più non ha amato. Io sono il difetto nel grande Ordine Cosmico,
sono l’ombra degli Dei, il Grande Buffone. […] In me ogni verità scompare,
eppure io sono il più vero, poiché pur mentendo svelo. […] Non c’è uomo che non
tema la mia verità, che non senta nel profondo di sé la vergogna che so
suscitare. Ho avvolto i vostri giorni e ne ho spento la luce, ho avvolto la
vostra luce e vi ho attirati a me. […]
Sono quello che comunemente chiamate
il Diavolo, piccola, e sono proprio un gran fico."
Come avrete notato, Luc non le manda
a dire. La sua presentazione a Symp è molto più dettagliata, qui ho solo
riportato le parti salienti. Quando ho letto questo piccolo monologo del
Diavolo ad un ragazza dubbiosa ma per niente spaventata da lui ho capito che il
resto del libro sarebbe stato fantastico.
Luc è il Diavolo. Ma Luc adora gli
umani. Ama vivere in mezzo a loro e ama bearsi della loro compagnia. Non per
niente i suoi collaboratori, tranne i demoni rimasti all’Inferno, sono tutti
umani. Symp viene scelta come sua collaboratrice per un compito preciso,
preferisco non svelarlo ma, com’è noto, il lavoro del Diavolo di solito ha a
che fare con favori e contratti stipulati con gli umani in cambio di un elisir
molto conosciuto: l’anima.
Ho amato Luc. Sul serio. Sia per il
suo aspetto che per i suoi atteggiamenti a volte divertenti altre volte in
apparenza incomprensibili ma in realtà di una logica disarmante. I ragionamenti
di questo personaggio riguardo l’umanità (e anche quelli di Symp dato che più o
meno la pensano allo stesso modo) sono coerenti con ciò che noi umani siamo
nella realtà. Possiamo illuderci di essere creature perfette e senza difetti,
oppure accettare le nostre lacune e i nostri inevitabili errori e vivere la
vita nel modo giusto per ognuno di noi, dato che la vita è una. All’incirca è
questa l’idea che Luc e Symp hanno dell’umanità, anche se io l’ho fatta breve perché
queste nozioni sono sparse in dialoghi e avvenimenti che possono apparire solo
narrativi ma nascondono un sapore filosofico e a tratti sociologico. Queste
piccole perle sono davvero interessanti se lette nel modo giusto e con la propensione
ad avere la mente aperta davanti queste parole.
Poi, Luc è proprio forte e come dice
lui “un gran fico.” Passa il tempo tra feste, festini, serate e nottate in
discoteca, in cui trascina Symp, eppure anche lui nasconde dei difetti. Non
riesce a gestire la rabbia: nel romanzo inizialmente lui stesso si definisce
bipolare. In effetti, andando avanti con la storia, se lui fosse solo un umano
avrebbe tutte le caratteristiche del bipolarismo. Tuttavia, stiamo parlando del
Diavolo, quindi i suoi problemi d’umore sono dovuti alla sua condizione di
essere sovrannaturale.
Ci sono altri personaggi, parecchi.
Mi sento di parlarvi solo di altri due.
Michael e Jou.
Michael. Dove c’è il Diavolo c’è
anche un angelo. Ebbene, Michael rappresenta l’Arcangelo Michele. Ve la faccio
breve, secondo la tradizione prima che Lucifero si separasse da Dio e cadesse
negli inferi, era alleato dell’Arcangelo Michele. Nel romanzo, infatti, Luc e
Michael fanno riferimento a questa storia.
Michael è un angelo affascinante che
mette subito gli occhi, e non solo, su Symp. All'inizio per fare dispetto a Luc
(non è la prima volta che prova a danneggiare i suoi assistenti) poi pare che
il suo interesse diventi più profondo. Ma non è questa la parte davvero
interessante di Michael. Lui dovrebbe in un certo senso rappresentare il bene,
e a parole lo fa. Solo a parole però perché in realtà non salta neanche la
minima occasione per criticare e dimostrare il suo disprezzo nei confronti degli
esseri umani, sottolineando in continuazione la superiorità degli esseri
celesti. Quindi, l’angelo è un razzista, pieno di pregiudizi e un finto buono
che dà sui nervi sin dall'inizio. Un personaggio spettacolare che serve da
ombra all'interno del racconto.
Jou. È un ragazzo giapponese di vent'anni
che lavora per Luc come autista sia di auto che di jet privati. Si tratta di un
personaggio poliedrico. Aiuta ma non aiuta. C’è ma non c’è. Mi ha colpito
soprattutto nei dialoghi. Ha sempre la risposta pronta ed è divertente. Non so
ma credo che regga, insieme a Luc, la parte commedia del romanzo. Un
personaggio da non sottovalutare, secondo me, e da approfondire durante la
lettura. Quello che dice di solito conta e aiuta a sollevare un po’ il velo di
mistero che si avverte in tutto il libro. Senza contare che Luc gli ha concesso
una specie di super poter, che non vi svelo, andate a leggere il romanzo se
volete saperlo.
Lo so, la recensione è eterna ma dato
lo spessore argomentativo dell’opera non posso fare altrimenti.
Come se i personaggi non fossero
abbastanza complessi e caratterizzati anche le vicende si snodano in maniera
serrata ma intrecciata allo stesso tempo.
Si ha a che fare con viaggi. Quindi
oltre Los Angeles, la città in cui si svolgono la maggior parte degli eventi,
vediamo l’Alaska, New Orleans, New York fino ad arrivare ai confini del mondo.
Assistiamo ad entourage con
personaggi politici di rilievo. Per esempio, il presidente del Stati Uniti e
riferimenti storici ad Hitler. Intravediamo personaggi famosi del cinema e
della musica. Tutti posti al momento più adatto per donare svolte epocali alla
vicenda.
Nel libro ci sono tantissimi riferimenti
a riti magici e ad elementi esoterici. Trattati con eleganza e soprattutto
abbondanza di particolari. C’è anche una grande sensualità sparsa nel romanzo.
Di certo il Diavolo, non può essere casto e puro.
Ogni elemento sopracitato è fuso in
un’armonia perfetta data dalla scrittura di Lily. È bravissima. Utilizza
termini ricercati ma non ridondanti. I periodi e i dialoghi sono molto lunghi ma
mai noiosi o stancanti. Usa le parole, le posiziona e le sceglie, in modo che l’attenzione
del lettore non venga mai meno. Non ci si può distrarre leggendo ed è il
romanzo stesso a impedirlo proprio per come è scritto.
Mi sentirei addirittura di dire che
come Luc si appropria dell’anima, questo romanzo si appropria dell’attenzione.
È che non posso rivelare altro sennò
starei qui scrivere di Sympathy for devil per giorni. Ci sarebbe tantissimo di
cui parlare, tantissimo di cui discutere su fatti e avvenimenti. E quello che
mi fa sorridere è il finale, assolutamente aperto. Quindi sentiremo ancora
parlare di Luc e Symp. Visto e considerato che molti misteri non sono stati
risolti, quando si arriva all'ultima pagina viene subito da pensare “e ora?” e
in mente si riavvolge tutto, il cervello cerca di ricordare quanto è rimasto
irrisolto e come si potrebbe risolvere. Questi sono tutti elementi a favore per
un romanzo che mi ha stupito, sorpreso e rapito. Attendo il sequel con ansia e
dovreste farlo anche voi. Non importa che genere amate. Questo libro è per
tutti perché ha tutto, quindi se vi fidate del mio giudizio, compratelo. O
chiedete una collaborazione all'autrice dato che merita davvero tanto e ha
bisogno di visibilità.
Come si sarà capito, Sympathy for
devil ha assolutamente meritato
✨✨✨✨✨/5
Se potessi ne darei anche di più.
In breve…
Eh… ‘na parola a farla breve qua…
Sympathy for the devil è un romanzo
di genere urban fantasy dal sapore misterioso ed esoterico. Ma rimane una
commedia piacevole da leggere. I personaggi sono caratterizzati alla perfezione.
I due protagonisti, Symp e Luc (il Diavolo), ci fanno scoprire l’umanità con
tutti i suoi difetti e ci fanno sorridere più di una volta all'interno del
racconto. Le vicende si susseguono con ritmo serrato ma dettagliato, grazie
anche ai lunghi dialoghi (a volte quasi monologhi) scritti con tale maestria da
rapire il lettore. La storia di Luc e Symp va letta. È accattivante, sensuale,
mistica ma anche reale. Un romanzo consigliatissimo per qualunque genere di lettore.
Ringrazio davvero Lily per avermi
dato la possibilità di leggere questa meraviglia e spero sia chiusa da qualche
parte a scrivere il sequel sennò ce la chiudo io.
Grazie ancora, cara.